STORIA DEL “LIBRO” BIBBIA

STORIA DEL “LIBRO” BIBBIA

IL “LIBRO” BIBBIA ( STORIA DEL “LIBRO” BIBBIA)

Facendo ricorso ad un famoso esempio, trovandosi nella necessita’ di completare un testo come “TMTNT”, inserendo le vocali mancanti, si potrebbe ottenere alternativamente, “TI AMO TANTO”, oppure “TU MI TENTI”, o ancora  “TEMO I TONTI”, e chissa’ cos’altro.

Eppure questo e’ il problema di chi voglia cimentarsi  nella traduzione degli antichi testi ebraici. Infatti  occorre   ricordare che l’antico ebraico era scritto  con continuita’  (non esistevano spazi tra le parole), senza distinzione tra maiuscole e minuscole e, soprattutto, senza vocali.

Si contano circa 450  traduzioni (meglio sarebbe dire “versioni”) , tra parziali e complete, dei libri biblici anteriori all’invenzione della stampa (1455), e tutte quante parafrasate sulla falsariga della Vulgata.

La vulgata e’ la traduzione che fece San Girolamo all’inizio del V sec, quando per la caduta dell’impero romano occorse una versione latina della Bibbia, e  che, e  sono parole sue,  non opero’   traducendo parola a parola (cosa, come abbiamo visto, impossibile) , ma senso a senso. In  alcuni casi, addirittura, fu necessario ” mettersi d’accordo”, come successe per la Bibbia dei Settanta (Septuaginta) .

Questa e’ una delle motivazioni della diversita’ tra le varie traduzioni.
I libri del Vecchio Testamento furono scritti da decine e decine di autori diversi, anche in tempi di molto successivi ai fatti che descrivono, approssimativamente dal 1400 a.C. al 400 a.C. I libri del Nuovo Testamento furono scritti approssimativamente dal 40 d.C. al 90 d. C, dagli apostoli e loro collaboratori. Così sono trascorsi circa 3400 anni. In questo periodo i manoscritti originali sono andati persi. Essi non esistono più. Inoltre durante questo stesso lasso di tempo i libri della Bibbia sono stati copiati e ricopiati  migliaia e migliaia di volte. Teniamo in conto, anche, che quando si fa una traduzione si possono commettere , e si commettono, errori di tre tipi: ‘ Anzitutto c’e’ l’errore di copiatura , come ad esempio quando uno scriba attribui’  una maiuscola all’aggettivo lucifero, facendolo diventare nome  proprio, e siccome era riferito a Nabucodonosor (che per gli ebrei rappresentava il male assoluto), fini’ per indicare Satana in persona.

Altro errore possibile e’ quello della contestualizzazione. La parola “Vergine”, per dirne una, che noi intendiamo come “non conosce sessualita’ “, anticamente voleva semplicemente dire “non ancora in eta’ da marito”. E l’ultima possibilita’ e’ quella della alterazione deliberatamente voluta.     Ed esempio di quest’ultimo caso e’ quello della parola “filioque”  che cambio’ il Credo Niceno aggiungendo alla famosa frase per cui lo Spirito Santo  “procede dal Padre” quel “filioque ” (anche dal figlio), che prima introdotto nel concilio del 589, poi negato in quello del 767, fu riaffermato definitivamente nel 809, e fu la causa ultima dello  Scisma con la chiesa ortodossa d’oriente del 1054. Si calcola che, nel mondo, le lingue importanti siano oltre 2500 (in aggiunta a circa 4000 minori), e che la Bibbia sia stata tradotta, piu’ e piu’ volte, in tutte quante.

La prima traduzione in italiano fu del  Malermi (1471), mentre la piu’ diffusa fino al 1790 fu quella di Antonio Martini. Quella usata attualmente nel rito liturgico e’ quella CEI del 1971, rinnovata piu’ volte sino all’ultima del 2008. Alcune traduzioni, in passato, hanno finito per avere larga influenza linguistica nei paesi in cui sono state adottate. Cosi’ e’ accaduto per la traduzione in tedesco di Martin Lutero (1534), o quella medioevale di John Wycliff, o ancora quella di Re Giacomo (anglicana) o quella di Ginevra (protestante).  La Bibbia ebraica di riferimento per ebrei e cattolici e’ oggi la Bibbia di “Stuttgard”, copia prima (errori inclusi) dell’antico testo masoretico (quello definito, tra l’ottavo e il decimo secolo d.c., da alcuni ebrei masoreti (letteralmente : custodi della tradizione)). Per la precisione alcune differenze tra le Bibbie derivano dal fatto che non tutti i libri antichi sono sempre accettati al loro interno, ma che spesso, per deliberata scelta, alcuni di essi , per motivi vari, sono deliberatamente omessi.

Tra le differenti religioni e confessioni religiose si trovano notevoli diversità sia sul modo d’intendere l’ispirazione della Bibbia, sia sulle effettive liste dei libri considerati “canonici”. Esistono pertanto diversi canoni:

A grandi linee, c’è una rilevante difformità tra i vari canoni cristiani da un lato e quello ebraico e samaritano dall’altro: questi ultimi due canoni non accolgono i libri del Nuovo Testamento relativi a Gesù. Il libro di Enoch e’ accolto solo nella bibbia copta, ecc..

Nell’ambito cristiano le distinzioni sono limitate ai libri dell’Antico Testamento.

I testi che non sono accolti in un determinato canone sono detti “apocrifi“.

Alcuni possono considerare la Bibbia  un importante testo di riferimento storico, ma  per i credenti esso e’, e resta,  un libro di fede. Detto questo,  pero ‘, non si  puo’ negare che essendo  il libro piu’ letto e tradotto di tutti i tempi, non possa considerarsi  , inevitabilmente, anche il piu’  “manipolato ” in assoluto.